Quello fra la città di Pistoia e le Università degli Studi di Firenze, Pisa e Siena è un rapporto mai davvero profondamente indagato, che si protrae indietro nel tempo con una significativa presenza di docenti, ricercatori e studenti universitari che – ai diversi livelli – hanno spesso costituito e costituiscono intelligenze nella formazione e nella trasmissione dei saperi, e che hanno, a propria volta, rappresentato (e rappresentano) cruciali risorse conoscitive e di esperienza che, da un lato, innervano l’Accademia regionale del particolare habitus sociale di Pistoia, dall’altro agiscono come tramite di saperi che entrano a spirale nella tradizione culturale e sociale dei nostri luoghi, rinnovandola costantemente.
Negli ultimi anni, questa sorta di circuito virtuoso pare non di meno esser posto di fronte a nuove sfide (la recente grave crisi finanziaria e produttiva; la metamorfosi dei mercati occupazionali; la scala ormai metropolitana e, più in là, nazionale e internazionale dei sistemi economici e dell’impiego delle competenze lavorative; ancora, la complessificazione della selezione del personale docente universitario in un periodo di forte riduzione della spesa pubblica e di razionalizzazione dei servizi accademici, ecc.) che richiedono – nella prospettiva di un suo rafforzamento e di una sua rivitalizzazione – un approfondimento di indagine in grado di far riflettere la comunità intellettuale locale (nella sua duplice funzione di insegnamento, di apprendimento e di conseguente investimento professionale) sul ruolo che essa ha ricoperto e ricopre (dal punto di vista quantitativo ma soprattutto qualitativo) all’interno delle istituzioni universitarie di riferimento (Firenze, Pisa, Siena) e nel quadro delle politiche di modernizzazione del nostro territorio.
Interrogarsi su queste questioni vuol dire insomma non soltanto affrontare il problema della classe dirigente di un territorio e del suo ruolo nei processi di sviluppo di quest’ultimo. Vuol dire anche tentare di mettere a fuoco i particolari meccanismi sociali (Ester, Coleman, Barbera) che presiedono alla riuscita professionale dei singoli e, più in generale, alla selezione delle élite culturali, imprenditoriali, professionali, di governo della società locale pistoiese. Si tratta dunque nel complesso di una proposta di uno studio in un’ottica di sociologia processuale (Elias) e di un collegato approccio di rete (Granovetter).
Sintesi del disegno di ricerca